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Autore Topic: Volvo V40 Cross Country: La Casa svedese rispolvera la sigla storica  (Letto 2223 volte)

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Offline davideC30

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Volvo V40 Cross Country: La Casa svedese rispolvero la sigla storica delle versioni a carrozzeria alta.



Quella delle Cross Country è una storia lunga. Che inizia alla fine degli anni 90 quando, partendo dalla sua station wagon più nota, la V70, !a Casa svedese decide di offrire un’automobile trasversale, capace di abbinare alle note qualità di vivibilità e capacità di carico una mobilità fuori dall’ordinario. Per questo motivo la Cross Country di allora era dotata di trazione integrale, la più raffinata dell’epoca, aveva l’assetto rialzato e calzava gomme specifiche M+S adatte ad affrontare senza patemi neve, ghiaccio e il fuoristrada leggero. Negli anni questo spirito avventuriero si è un po’ perso o, meglio, è stato trasferito ai modelli XC, progettati fin dall’inizio per essere delle vere e proprie Suv (fa eccezione la XC70, realizzata ancora sul corpo vettura della station wagon). Ora questa sigla, dalle importanti tradizioni, torna sulla V40 a identificare una versione multiruolo della nuova berlina media svedese. Anche se questa Cross Country è assai meno spedalizzata della sua illustre progenitrice. Le modifiche tecniche si limitano a un assetto rialzato di quattro centimetri e a una gommatura leggermente meno ribassata, ma in realtà assai poco adatta ad affrontare qualcosa di più che non sia un bel nastro d ’asfalto. E la trazione integrale è prevista soltanto in abbinamento con i motori a benzina cinque cilindri turbo da 180 e 254 cavalli. Si è rifatta il make-up Esteticamente la Cross Country si differenzia dalla V40 tradizionale per la griglia anteriore a nido d ’ape, i fascioni sotto porta e la parte inferiore dei paraurti con protezioni in contrasto.

Particolari che risaltano di più, per la verità, su colori diversi dal nero, inoltre, sul tetto sono stati previsti due pratici binari su cui è possibile fissare eventuali supporti per sci, biciclette e quant’altro. Ben appoggiata sulle gomme da 17″ (optional) di serie vi sono delle 205/60R16), la vettura fa sfoggio di una bella presenza. Dentro, se non si ricorre alla lunga lista degli accessori, che consente di personalizzare fin nei minimi dettagli l’abitacolo, non vi sono differenze sostanziali con la normale V40. Tutto è ispirato al minimalismo più spinto, unito a un’attenzione quasi maniacale per il particolare. Un bel contrasto, se si aggiunge la grande cura con cui è realizzata ogni cosa e l’uso di materiali di pregevole qualità. Ciò non toglie che l ’ambiente che ne risulta sia piuttosto freddo e austero. Spicca, come sempre, la console centrale sospesa, ultra piatta, su cui è collocata la maggior parte dei comandi secondari. I posti, cinque sulla carta, sono in realtà quattro, perché il divano posteriore è stato progettato per ospitare al meglio solo due persone. E in quattro, in effetti, sulla Cross Country ci si sta proprio bene, senza troppe limitazioni di spazio neanche per chi è seduto dietro. Lo stesso non sì può dire per i bagagli. Il vano, di per sé già non molto ampio, si riduce di qualche litro se, come sull’auto della nostra prova, si sceglie il piano di carico mobile. Un accessorio che, però, ha il pregio di migliorarne la versatilità (quando si reclinano gli schienali, si ottiene un piano livellato). L’altezza non è un problema Su strada, la Cross Country si guida, né più né meno, come la berlina.

Il comportamento è davvero molto simile, con poche limitazioni dovute alla maggior altezza da terra e qualche, non trascurabile, beneficio in più. In iziamo dal motore. Il 1.6 turbodiesel non è cambiato. Non brilla certo per potenza e cattiveria, i suoi pregi sono altri, però, grazie al rapporto di trasmissione finale più corto, qui appare un po’ più pronto e vivace che sulla V40. Il rovescio della medaglia sta nei consumi un filo più elevati, ma che rimangono, comunque, contenuti in ogni situazione. L’assetto rialzato e la gommatura un po’ meno esasperata, invece, consentono alla vettura di assorbire meglio le sconnessioni della strada. Aggiungete un isolamento acustico quasi ottimale, ed ecco spiegate le quattro stelle e mezzo alla voce confort, dove, alla fine, l’enplein sfugge solo per via di qualche piccolo scossone che raggiunge chi siede dietro. Ciò non toglie che viaggiare a bordo della Cross Country sia sempre un’esperienza piacevole e rilassante, tanto che i chilometri scorrono via quasi senza accorgersene. Merito anche dei sedili che, secondo le migliori tradizioni della Casa svedese, oltre a essere realizzati con ogni cura, si confermano tra i più confortevoli in assoluto. Quanto al baricentro un po’ più alto, non influisce più di tanto neppure sul comportamento. La Cross Country tiene bene la strada; in curva sottosterza con moderazione, senza mettere mai in apprensione chi è al volante, E se, disgraziatamente, si finisce per oltrepassare il limite, c’è sempre l ’Esp che, come abbiamo potuto verificare dai nostri test, interviene in modo mirato e puntuale a rimettere a posto le cose. L’unica vera critica che ci sentiamo di fare va allo sterzo che, pur vantando ima buona precisione e progressione, denuncia un feeling modesto, cioè trasmette poco al guidatore di quanto sta accadendo alle ruote. La Cross Country è equipaggiata di serie con il sistema anticollisione City Safety che, quando si va sotto i 50 km/h, frena autonomamente l’auto se vi è un ostacolo davanti. Ricordiamo, infine, che a richiesta è disponibile una serie di dispositivi davvero all’avanguardia nel settore della sicurezza.
http://mentiinformatiche.com/