La Volvo festeggia i 30 anni della 760, presentata nel 1982, modello che contribui a salvare il marchio svedese dalla crisi economica che ne stava minando la stabilità alla fine degli anni '70. Lo studio, denominato P31, era iniziato nel 1975, con ambiziosi obiettivi progettuali: qualità costruttiva, sicurezza, efficienza e riduzione delle emissioni, temi ancora oggi attualissimi e fondamentali per il successo sul ricco mercato americano.
Particolari ripresi dalla serie 200. Dopo molte ipotesi, fu deciso di confermare lo schema della Serie 200, con motore longitudinale e trazione posteriore, allungando però il passo di 10 cm e riducendo la massa totale di 100 kg. Dalla Serie 200 derivarono anche molti componenti per ridurre i costi, come sospensioni e trasmissione, mentre il design fu ideato dal foglio bianco, con uno stile rigoroso e personale che fece la fortuna della 760, anche se realmente ispirato da motivi molto pratici: angoli a 90 gradi e pannelli molto lineari avrebbero ridotto i costi di produzione.
La storia. I prototipi della 760 percorsero 3,2 milioni di chilometri di test in condizioni climatiche estreme, mentre nel 1980 debuttava la VCC, Volvo Car Concept, una concreta anticipazione del modello di serie con motore turbodiesel, oggi conservata nel museo della Casa. Il debutto della 760 avvenne infine nel febbraio del 1982, con V6 aspirati a benzina di 2.8 litri da 155 CV e un sei cilindri in linea turbodiesel D24, di produzione Volkswagen, di 2.4 litri da 107 CV, che ne fece la più veloce vettura a gasolio dell'epoca, a cui si aggiunse in seguito un quattro cilindri turbo a benzina.
740. Dalla 760, prodotta in 221.309 esemplari, derivò la 740 (1,23 milioni di esemplari), ma sulla base di questo progetto Volvo ha continuato ad evolvere la propria gamma fino alla V90 e fino al 1998. Inizialmente disponibile solo in versione berlina, la 760 fu poi declinata nella notissima versione station wagon, mentre Bertone realizzò la coupé 780 nel 1985.
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