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Autore Topic: La mia storia  (Letto 2112 volte)

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Offline Paolo Maurizio

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La mia storia
« il: 23 Marzo 2018, 17:09:34 pm »
Ciao a tutti, visto che per me oggi e una giornata di clausura volevo raccontarvi come mi sono avvicinato
a Volvo, premetto che sono da sempre attratto dalle svedesi a quattro ruote e anche da quelle da due
gambe, fin da quando ho iniziato a masticare di motori avevo una cotta per la Saab 99, poi un mio
 conoscente prese la Volvo 244 Turbo e da quel momento entrò nel mio cuore Volvo, ma mi resi conto
che sarebbe solo rimasto un sogno perché non sarei mai stato nella posizione di comprarla.
Per farla breve ho sempre solo avuto Fiat Lancia e Alfa e una volta mi sono spinto oltre alpe acquistando
Un Opel, poi è arrivata la malattia che mi ha costretto guidare vetture automatiche e con una di queste
Esattamente una Bravo MJet 16 automatica dopo un problema al selettore con relativa fermata della
Macchina e visto che l’officina non aveva la vettura di cortesia automatica mi diede il modo di noleggiarne
Una e all’ autonoleggio mi diedero un V40 psa con il Powershift, appena la messi in moto mi innamorai
subito della plancia e della silenziosità e comodità di marcia ma la cosa che mi fece dire questa auto deve
 essere mia era la trasmissione cambio marcia fluido e la cambiata impercettibile la tenni per 4 giorni.
Quando la dovetti riconsegnare mi piangeva il cuore, cosi mi sono messo subito alla ricerca, ora dopo circa
3 anni ho una V40 D2 Vea Geartronic e sono molto contento non la cambierei per nessuna altra auto
almeno che non sia un'altra Volvo, e la cosa più bella e che sono riuscito a tramutare il mio sogno in
realtà. :D :D :D Scusate se mi sono dilungato un pochino.



Offline calimero

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Re:La mia storia
« Risposta #1 il: 23 Marzo 2018, 18:09:35 pm »
Credo che un po' tutti noi abbiamo avuto un'influenza svedese fin da piccoli (come dici tu, a due gambe e quattro ruote), altrimenti non avremmo in garage una Volvo. Io ricordo che a metà degli anni 70 un professore della mia zona girava con una strana macchina di un altrettanto strano colore, una specie di verde-azzurro pastello. Era una 145 e questo signore si vantava di averci percorso ben 300.000 km. Non era poco in tempi in cui le auto italiane avevano il contachilometri a 5 cifre, che a 100.000 si azzerava. Segno che probabilmente non si sarebbe mai arrivati ad un terzo di quella percorrenza. Ricordo poi negli anni successivi un uomo sui 40, politico di sinistra e molto alternativo, che viaggiava su una 245 bianca e poi su una 745 sempre bianca. Mi incantavo a guardare quelle macchine così diverse dalle altre. Nel 1982, secondo anno di superiori, mi innamorai di una 745 nera. Si vedeva dalla finestra della scuola, probabilmente era di un professore. E tra noi quindicenni c'era chi la amava e chi la odiava, niente vie di mezzo. Peccato che di nere non se ne sono viste quasi più, la maggior parte era di colore bianco o grigio argento. Poi arrivai alla maggiore età in ammirazione della 850 SW dei miei clienti più ricchi e più di personalità. A 19 anni facevo già il programmatore e i miei clienti avevano quasi tutti Mercedes. Volvo era una novità e non faceva status symbol. Negli anni successivi un ventenne della zona (molto facoltoso) comprò la prima SuperPolar, auto che sembrava inadatta ad un giovane ma che a me piaceva moltissimo. E poi arrivò la V70 II ed una ragazza molto bella che la guidava, una mia cliente che la usava per viaggiare spesso in autostrada (poi comprò una XC60, poi una BMW X5 e poi di nuovo Volvo). Ogni volta che guardavo queste auto sognavo di guidarle, un sogno che ovviamente rimaneva tale. Mi accontentavo di una più modesta Alfa 33 Sportwagon. Nel 2008 mi capitò la prima occasione, una V40 il cui signore che la vendeva aveva sbagliato l'annuncio e la macchina era introvabile dai motori di ricerca. La trovai per caso, quando mancavano pochi giorni alla riconsegna al concessionario. Prezzo stracciato e macchina ottima, ritirata viaggiando in treno di notte con i contanti in tasca e tornando in auto, finalmente in Volvo. Arrivò poi la seconda V40 (stavolta TD) ed ora la nuova "scommessa", che tra qualche giorno mi accompagnerà per nuove strade. Un vecchio sogno ingombrante e costoso da mantenere.
Ma si sa, i sogni non hanno prezzo...
V40 1.8 16V 122 CV   - Anno 2000
V40 1.9 TD 115 CV     - Anno 2001
V70 2.4 Sport 163 CV - Anno 2007

Offline Daniele74

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Re:La mia storia
« Risposta #2 il: 23 Marzo 2018, 18:58:53 pm »
Si anche io da bambino mi ricordo i clienti che venivano in azienda all'inizio degli anni  80 con le varie declinazioni delle 200 e poi qualche milanese più stravagante con qualche austera 245turbo poi le 700 in tutte le salse, ma il primo vero contatto fu' viaggiare sempre nei primi anni 80 sulla berlina 244GLED6 del papà di un mio amico, poi il colpo di grazia negli anni 90 con le SW filanti navi della strada 940 e 960 turbo del mio fratellone veramente sopra le righe rispetto la concorrenza con cui attraversare un continente a velocità incredibili era una passeggiata, poi finalmente all'inizio del nuovo millennio la mia prima stupenda incommensurabile vellutata V40 2.0 Optima grigia purtroppo distrutta da un autotreno distratto che mi ha tamponato ma la riconoscenza per essere miracolosamente uscito illeso mi ha portato verso la seconda sempre bellissima e bravissima V40


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