Non c’è auto attuale che praticamente non abbia il servosterzo, una volta accessorio solo delle macchine di lusso, oggi diffuso anche su macchine così leggere che potrebbero farne a meno, ma utile per la guida in città e apprezzatissimo dalle signore.
Ci occupiamo del tipo di sterzo più diffuso, quello a cremagliera, lasciando da parte tutte quelle chiccherie tecnologiche tipo a circolazione di sfere o a rapporto variabile, dotazione di auto ben lontane dalle tasche del cittadino comune. Siamo infatti purtroppo tutti più o meno proprietari di auto medie che montano sterzo e servosterzo semplici.
Lo sterzo a cremagliera presenta rispetto al vecchio tipo a scatola il vantaggio di essere più leggero, più diretto, senza manutenzione e soprattutto di essere fissato meglio alla scocca dato che gli ancoraggi sono più distanti e lo sforzo che sopportano è minore per via del braccio di leva più lungo.
E’ un tipo di sterzo semplice, di facile montaggio e senza praticamente nessuna manutenzione, dato che è lubrificato a vita con grasso e non a olio, quindi niente rabbocchi e praticamente zero controlli per tutta la vita del pezzo se le cuffie di protezione sono integre.
Se non maltrattato vive quanto e più dell’auto su cui è montato. Si compone di un semplice pignone, ancorato al telaio, che ruotando in un senso o nell’altro fa sterzare l’auto, è tutto qui.
Nel disegno se ne vede un esempio con un servosterzo idraulico:
Il servosterzo idraulico è di costruzione complessa ha:
-una pompa alta pressione;
-un serbatoio olio idraulico;
-tubazioni per alta pressione
-pulegge, cinghia etc.,
-ed è un po’ rognoso nella gestione.
Pregi e difetti del servosterzo idraulicoPregi:
-se ben costruito e regolato dà grosse soddisfazioni perché è potente a macchina ferma, basta una sgasata molte volte per aumentare lo sforzo e appena l’auto si muove praticamente scompare dando la certezza di sapere dove sono le ruote, reattivo ai piccoli angoli di sterzata, insomma non è “torpido” come molti elettrici a bassa velocità;
-è inoltre robusto e dura facilmente più di 100.000 Km, adatto a macchine di un notevole peso, ma è anche costoso, al punto tale che anni fa veniva offerto come optional a pagamento.
Difetti:
-Come detto è costoso: se si rompe la pompa idraulica sono dolori;
-è pesante, abbisogna di olio, cinghia, puleggia,
ma soprattutto
-assorbe sempre energia, perché la pompa è sempre in funzione: in pratica un servosterzo idraulico “beve” da 0,4 a 0,6 lt di carburante per 100 km, che non è poco.
Vediamo ora un servosterzo elettrico:
E’ innanzitutto leggero, compatto, economico per le case che lo istallano, semplice da montare, con in genere due livelli di potenza, bassa velocità e guida normale, assorbe energia solo durante l’uso e in marcia normale è praticamente sempre fermo, è in genere montato nel cruscotto subito dopo lo sterzo, ma…
ma è spesso aleatorio, non sempre si riesce a percepire l’esatto angolo di sterzata, specialmente se l’angolo è piccolo, inoltre soffre con una certa facilità di problemi ai sensori di sterzata (costosi) e non si ripara: o si sostituisce con uno di rotazione o con uno nuovo, in ogni caso il conto anche in questo caso è salato.
Esiste un altro tipo di servosterzo che ha i pregi sia dell’elettrico che dell’idraulico, ed è quello elettroidraulico.
In pratica la pompa idraulica non è più azionata dal motore tramite una cinghia, bensì da un motorino elettrico che si aziona solo all’occorrenza, come per quello totalmente elettrico, mantenendo così la precisione e la morbidezza di quello idraulico con il risparmio di consumo e la facilità di montaggio dell’elettrico.
Come costo è una via di mezzo, insomma ce n’è per tutte le tasche, ma purtroppo anche lui quando si rompe è “doloroso” per il portafoglio.