Come sempre in Italia dobbiamo distinguerci per la poca chiarezza, da una parte la legge sostiene che sono regolari e che possono sostituire le catene da un altra legge no.
Da Sicurauto
Ci avviciniamo al freddo inverno, e le polemiche sulle catene e le calze da neve si fanno più calde.
CAVILLI GIURIDICI - Parliamo di una tipica storia all'italiana, che vede protagoniste le autosock o, se preferite, calze da neve: una telenovela fatta di incompetenza, rimbalzi di responsabilità. Il nocciolo della questione è la mancata equiparazione delle autosock con le catene da neve tradizionali. Infatti, l'uso di queste ultime è disciplinato dal Codice della strada, che, tra le alternative, riconosce gli pneumatici invernali ma non le calze da neve. Questo nonostante il prodotto abbia già la certificazione O-Norm 51211 dell'Austrian Standard Institute (un ente certificatore privato austriaco) e l'omologazione tedesca TUV2. Basterebbe poco per sdoganare definitivamente un prodotto che funziona bene, per quanto limitatamente ai percorsi realmente innevati (su asfalto si danneggiano quasi subito). Il 24 giugno scorso si è aperto un nuovo capitolo nella storia della autosock.
PAROLA AL GARANTE - Il Garante della concorrenza, attraverso la sua "Osservazione in relazione all'attività di produzione e vendita di dispositivi supplementari di aderenza per i pneumatici degli autoveicoli per la marcia stradale su neve o ghiaccio", si è riferito al decreto del ministero dei Trasporti del 10 maggio 2011 che prevede tre modalità per attestare la conformità dei prodotti antisdrucciolevoli. La prima è la certificazione di conformità alla norma Uni 11313, che fa presupporre di per sé la costruzione a regola d'arte dei prodotti. La seconda è la certificazione di conformità alla norma austriaca enorme V5117, che fa presupporre di per sé la soddisfazione dei requisiti per il riconoscimento dei dispositivi legalmente commercializzati in altro Stato Membro. La terza possibilità di riconoscimento non prevede, invece, alcuna norma specifica, ma si basa sul requisito che i prodotti in questione: siano legalmente fabbricati o commercializzati in uno Stato membro dell'Unione europea, e garantiscano, anche attraverso "adeguati mezzi di attestazione", un livello di sicurezza, di affidabilità e di informazione all'utilizzatore equivalente.
TRIBUNALE FAVOREVOLE - Dopo la sentenza del Tar del Lazio favorevole ad AutoSock, l'associazione confindustriale Assocatene contesta il fatto che basti questa pronuncia per ritenere legittimo l'uso delle calze al posto delle gomme invernali o delle catene: "La sentenza del Tar del Lazio, depositata lo scorso 28/6/2013, ha annullato una semplice nota esplicativa della Direzione generale della Motorizzazione che ha risposto alla richiesta di riconoscere che l'utilizzo di calze da neve omologate secondo la norma ON v5121 sia equivalente all'utilizzo delle catene da neve omologate secondo le uniche due normative previste dal Codice della strada, ovvero la ON v5117 e la UNI 11313. Assocatene, l'Associazione dei produttori di catene da neve di Anima/Confindustria, ritiene opportuno fare chiarezza nei confronti degli automobilisti che potrebbero acquistare prodotti non previsti dal Codice della strada. Il rischio per gli utenti non è solo quello di subire sanzioni amministrative ma anche di trovarsi in situazioni di emergenza su neve e ghiaccio con dispositivi non adeguati e non sicuri". Come fa notare Maurizio Caprino sul blog Strade sicure, in effetti, "alla Motorizzazione sono intenzionati a difendere fino all'ultimo le norme e le interpretazioni che tagliano fuori le calze. E qualche motivazione tecnica c'è. Ma adesso il problema è un altro: come si comporteranno le pattuglie dal 15 novembre, quando riprenderemo con la sarabanda dei divieti di circolazione per i mezzi non equipaggiati?". Forse, potrebbe decidere di dire la sua il ministero dell'Interno (tramite il servizio Polizia stradale), che ha il coordinamento delle Forze dell'ordine. Conclusione di Caprino: "Pare più probabile che al ministero decidano di fare come tante volte in passato: silenzio. E ognuno faccia come crede". La telenovela continuerà, non c'è dubbio, con buona pace degli automobilisti che si ritroveranno ad essere multati...