da autoblog
Il 1 settembre del 1944 Volvo presentò al pubblico e ai reali svedesi un modello che sarebbe diventato uno fra i più significativi della sua storia. Debuttò insieme alla PV60, ed insieme a quest’ultima fu soprannominata Ratten: erano “le colombe di pace di Volvo”, ovvero quei modelli che il pubblico doveva attendersi una volta finita la II Guerra Mondiale ed una volta ristabilita la pace. La PV60 nasceva tuttavia da un progetto pre-bellico e venne già considerata vecchiotta al momento del lancio, mentre la PV444 – esposta in qualità di prototipo non funzionante – suscitò l’attenzione di tutti i presenti alla Royal Tennis Hall.
La Volvo PV444 fu progettata da 40 ingegneri e venne anticipata da un modello in legno, a grandezza naturale, dipinto di nero e con riquadri in vernice argento ad indicare la posizione dei finestrini. Lo sviluppo durò circa 24 mesi. Nel marzo del 1944 venne mostrata ai fondatori del marchio, che stabilirono di metterla in commercio. Tale decisione fu quanto mai azzeccata: solo durante l’esposizione vennero firmati 2.300 contratti. Gli acquirenti dovettero comunque aspettare 3 anni prima di poterla guidare, in quanto tutti i prototipi vennero sottoposti a test molto scrupolosi. La PV444 è tutt’oggi ricordata come una fra le Volvo più significative e rilevanti nella storia del marchio.
Per due ragioni: fu la prima Volvo di dimensioni contenute e fu la prima Volvo con carrozzeria monoscocca, mentre il suo quattro cilindri da 1.4 litri (40 CV) era il primo motore con valvole in testa realizzato dal marchio svedese per un’automobile. Volvo pensò inizialmente di costruire la PV444 in 8.000 esemplari – in precedenza nessuna Volvo era mai stata prodotta in più di 2.000 unità –, ma il successo fu talmente esteso che il totale quasi raggiunse i 200.000 esemplari (440.000 contando la sua evoluzione, denominata PV544). Nel 1958 la PV444 venne sostituita dalla PV544.