Registro Italiano Volvo 240 a Piana delle Orme

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Come segnalato a suo tempo dal solerte Guido245, anima e Deus ex Machina del Registro, lo scorso weekend si è svolto in quel dell' Agro Pontino il raduno nazionale estivo e per me è stata la gradita occasione di presenziare per la prima volta ufficialmente con la mia 240, dato che a Oropa lo scorso inverno era ancora in officina ed ero andato ospite di amici duequarantisti veronesi.. ma soprattutto è stata l' occasione di conoscere finalmente di persona tanti amici delle valorose colonne romana e flegrea che finora conoscevo solo in maniera virtuale.
Dei "nostri" arrivo in ordine sparso da vari angoli della penisola: dal profondo nord oltre a me e a Elbrando da Vicenza con la sua ormai famosa 240 berlina, nota star delle riviste di settore  anche Lazy Jack che però avendo un fratello ormai marchigiano di adozione è partito anzitempo dal torinese per una minivacanza balneare in terre ormai note ed apprezzate dai membri del club 
L' immancabile Antonio ci ha raggiunti domenica mattina e Guido con altri valorosi partenopei è giunto sabato sera (con qualche problema di navigazione e relativo salvataggio  ) direttamente a cena, rischiando di essere fagocitato dai presenti ormai famelici 

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Decido di partire di buon mattino e prendermela con calma, pur nella totale fiducia nel mezzo, ormai rodato dalla precedente esperienza toscana e dall' ottimo lavoro del meccanico di fiducia del nostro boss 
Parto in direzione Transpolesana, dato che mi ero offerto di fare da corriere, oltre che per Fabrizio con il pacchettino recuperato da Mauro in occasione del Barber Day, anche per l' amico Giovanni di Napoli che necessitava di un pezzo procurato da Tony, quindi prima tappa in officina ad Occhiobello con foto di rito





da lì ingresso in A13 e tirata unica fino all' autogrill "Aglio" in cima all' Appennino per pausa panino e relax all' ombra, con la distinta signora trentenne che non risente minimamente della fatica 



Quindi ripartenza, un paio di veloci soste "tecniche" e anche il famigerato G.R.A. viene attraversato in scioltezza  per ironia della sorte troverò un po' di coda (incidente fortunatamente non grave) solo sulla statale pontina a pochi km dall' arrivo.

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Giunto finalmente all' Ovile (era proprio il nome dell' Agriturismo  ) il dovuto relax e previo accordi con gli altri componenti della banda  (Lazy Jack e Elbrando con altri figuri essendo alloggiati vicino al litorale sono già di birra in spiaggia  ) parto con calma, con la sempre impeccabile assistenza del navigatore (cosa non da tutti scopriremo poi  ) per recarmi presso il ristorante, all' interno di una sorta di "Country Club" dove trovo ad aspettarmi l' amico Cosimo, residente in zona e ottimo organizzatore della manifestazione, che finalmente riesco a conoscere di persona. Mi prendo con un certo orgoglio i complimenti per la mia D6, ma non posso essere da meno nei confronti della sua bella Polar B200E bianca, praticamente uguale alla mia ex con qualche accessorio in più.. arrivano poi anche i bagnanti e altri amici ma ancora manca all' appello Guido alla testa della Colonna Flegrea con la sua Karosse dorata  scopriremo poi che sono stati ignominiosamente traditi dal navigatore, e ormai impietosito dal loro vagare per l' Agro Pontino e sollecitato dai presenti in preda ai morsi della fame il buon Cosimo decide di andare a prendere i guaglioni erranti 
Finalmente arrivano i nostri e finalmente riesco a conoscere di persona Guido, sempre impeccabile nella sua divisa d' ordinanza in giacca e cravatta e gli altri partenopei, e finalmente si dà inizio alle libagioni: la serata scorre piacevolissima fra buon cibo, ottimo vino "de li castelli" aneddoti e racconti vari, un bel gruppo di amici che anche se in alcuni casi si erano finora conosciuti solo virtualmente fra forum e whatsupp si dimostra affiatato e cementato dalla comune passione volvistica 

[calimero]

Adesso ci vuole qualche bella foto.
Come va il naftone sulle lunghe distanze ? Consumi ?

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Per quanto riguarda la naftona.. che dire, si è comportata egregiamente, ho tenuto una velocità di crociera sui 120 con puntate fino ai 135 in caso di sorpassi, mai salita l' acqua oltre la metà indicatore anche nei salitoni dell' appennino e nei pochi casi di marcia in colonna
All' indomani sveglia e colazione con calma e pulizia del mezzo presso un vicino autolavaggio (rigorosamente senza spazzole e con asciugatura a mano con pelle.. ormai il Presidente mi ha trasformato  ) e ritrovo con gli altri nel parcheggio del Museo di Piana delle Orme, dove alcune auto sono già schierate in una zona riservata ci si dispone con ordine e ci raggiungono anche gli amici romani al seguito del valoroso Unpodicose, immancabile alle manifestazioni che contano  ovunque siano 
A differenza di sabato la giornata è decisamente calda, il sole picchia e quindi non mi dilungo eccessivamente nelle foto, ma comunque provo a immortalare il bel colpo d' occhio delle 240 schierate: le Polar e Superpolar la fanno da padrone, spezza la linea delle familiari la sempre spettacolare berlina di Andrea e la mia GLE rappresenta la "old school" insieme alla splendida 245 "Big Bumper" faro tondo di Prof e alla dorata Karosse anch' essa ancora dotata dei massicci paraurti USA ma già con faro rettangolare di Guido e a una piacevolissima "intrusa" 142  in splendido stato di conservazione.






Per altre foto attendiamo Antonio, Guido Fabrizio.. ma soprattutto Andrea (Elbrando) ormai diventato foto/cineoperatore ufficiale dei raduni del Registro 

[calimero]

Bella la 142, non l'avevo notata, anche molto rara. Sulle foto di facebook credevo fosse una 144, magari di un mio "vicino" di casa che non ho ancora conosciuto di persona.

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Quindi dopo aver riempito il parcheggio con le Volvone, le piacevoli chiacchiere con amici vecchi e nuovi e lo scambio di materiali e di informazioni tecniche ci siamo addentrati nella visita del museo: davvero un' esperienza interessante, grazie sia alla notevole superficie di terreno con ampi spazi verdi e fauna assortita, che ai grandi capannoni dove viene spiegata con dovizia di particolari l' incredibile storia della Bonifica dell' Agro Pontino, trasformata a partire dai primi del secolo scorso e soprattutto nel Ventennio da terra paludosa, inospitale e poverissima, dove la gente viveva di stenti e moriva di tubercolosi e malaria, in terra fertile, borghi rurali, paesi, città e tutte le relative infrastrutture con uno sforzo e un impegno notevolissimi, la creazione dei migliaia di posti di lavoro e l' immigrazione interna di grandi masse.
In particolare i contadini veneti furono fra i maggiori artefici di quello che visto oggi può sembrare un miracolo, ma fu invece il risultato di grandi sacrifici di migliaia e migliaia di persone.
Indipendentemente da come la si possa pensare politicamente ed ideologicamente del particolare periodo storico fu un lavoro veramente immane e l' eccellente lavoro di chi ha creato il museo lo spiega in maniera articolata, precisa e giustamente scevra sia da condanne che da apologie, ma ponendo proprio l'attenzione su quello che furono sia l' enorme opera di studio e applicazione di tecniche per il tempo molto avanzate, sia l' apporto dato dalle persone anche più umili e descrivendo in modo minuzioso anche la vita di tutti i giorni all' epoca.
Non meno interessante e ben esposto anche ciò che riguarda il periodo coloniale e la seconda guerra mondiale, lo sbarco degli Alleati nella vicina Anzio e veramente impressionante la quantità di mezzi quasi tutti in perfette condizioni di conservazione o restauro sia nella sezione dedicata ai mezzi agricoli e macchine operatrici sia in quella dedicata ai veicoli militari.
Devo dire che da appassionato di mezzi d' epoca a 360° pur avendo assistito a parecchi raduni e manifestazioni anche di alto livello di mezzi di trasporto e macchine agricole d' epoca la quantità e la qualità dei mezzi esposti mi ha veramente impressionato.

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Per poter visitare con la dovuta calma il museo chiaramente non bastava la mattinata, quindi abbiamo usufruito della possibilità di pranzare all' interno della struttura, accomodandoci nel parco in un' apposita area dove al riparo dal sole nelle grandi tavolate in legno sotto gli alberi abbiamo continuato l' opera di socializzazione volvistica proseguita poi anche a fine visita nel pomeriggio, quando un temporale estivo ha convinto i più che ormai era ora di andare.. anche se poi non ha fatto granchè, perlomeno in zona.. a quel punto mentre alcuni valorosi nordici si univano alla colonna flegrea per un' appendice di raduno trasformato da visita culturale in grigliata nelle terre di Guido, altri invece come il sottoscritto prendevano la via di casa, portandosi dietro il ricordo di un bel weekend di passione volvistica, amicizia e cultura in un mix davvero ben riuscito 
Un ringraziamento quindi in primis a Cosimo che si è speso anima e corpo per l' organizzazione in loco, al sempre impeccabile Guido per aver creato e mantenere quella simpatica banda di matti che è il Registro 240 e veramente a tutti i partecipanti al raduno 

[unpodicose]

Per ora:

[unpodicose]

[Guido245]

Splendido reportage (migliore di quello sul forum del Registro  ) di una giornata davvero notevole (per tacere del seguito varcaturese...  ).
Grazie a tutti i partecipanti ed al Club per avere ospitato questo bel resoconto.
Consiglio caldamente a chiunque si trovi nella zona di visitare il Museo della Piana delle Orme, che - oltre ad essere incredibilmente vasto e ricco - a mio avviso ha anche un forte impatto emotivo... Pari quasi a quello che dà la vista di una ventina di "ferrivecchi" spavaldamente schierati.
Non ho granchè da aggiungere sul piano documentale, confidando sulla conclamata abilità documentaristica di Brando... Solo un paio di foto della migrazione verso sud degli impavidi Colleghi che hanno folleggiato a casa mia domenica sera:

1. La "naftona" dà il meglio di sè in A1... E non era a tavoletta:



2. Sosta in autogrill





3. Arrivo a casa mia



Alla prossima, Colleghi!

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E qui il link del video realizzato con passione e professionalità da Elbrando, ormai cineoperatore ufficiale degli eventi del Registro