Volvo, memorie dal passato
La recente Concept Estate, che ha riscosso un ottimo gradimento, riporta alla mente la Volvo 1800 ES degli Anni 70.
RIVOLUZIONE COPERNICANA - La Volvo pesca dal suo passato per definire il suo futuro. Così si potrebbe sintetizzare la strategia della casa svedese che con una serie di concept car ha voluto ridefinire il suo stile per poi applicarlo alle auto di serie. Se con la Concept Coupé del 2013 si era ispirata alla “mitica” Volvo P1800 coupé del 1961, con la recente Concept Estate ha voluto richiamare la Volvo P1800 ES (nelle foto), la coupé-giardinetta a due porte (oggi si direbbe shooting brake) costruita dal 1971 al 1973.
UNA CODA CORAGGIOSA - Alla P1800, coupé carrozzata dall'italiano Pietro Frua e assemblata dalla stessa Volvo in patria dopo un iniziale tentativo di affidarne la costruzione all'inglese Jensen, abortito per la scarsa qualità dei lamierati prodotti da un terzista britannico, sparivano le pinne, vale a dire il tratto somatico più evidente di una linea che - risalente all'inizio degli Anni 60 - cominciava ad accusare il peso degli anni. Di qui una decisione netta: tetto rettilineo anziché digradante, una finestratura laterale di inusitate dimensioni e portellone posteriore in vetro. L'incrocio tra coupé e station wagon era bello e pronto: e, per dirla tutta, non dispiaceva affatto.
DUE RAZZE - Con una linea così rivoluzionaria, e con l'esigenza di realizzare economie di scala, interni e meccanica ricalcavano quelli della coupé: il volante a due razze (ripreso dalla recente Concept Estate) dal generoso diametro e dall'esile corona in legno, tipico dei tempi, veniva spesso sostituito con un Nardi o un Motolita a tre razze, più sportiveggiante. Il 4 cilindri, che nel 1969 era stato portato alla soglia dei 2 litri ed equipaggiato con iniezione meccanica, riceveva l'iniezione elettronica - un accorgimento quasi necessario viste le normative antinquinamento vigenti nei principali mercati di sbocco, Stati Uniti in testa - e si attestava a 126 CV.
PERCHÉ NON FARLE? - Una domanda sorge spontanea: perché la Volvo, visti i consensi unanimi riscossi dalle Concept Coupé e Concept Estate, non ne ricava dei modelli da mettere in produzione? Potrebbero ripetere il successo delle loro antenate e darebbero un bel contributo alla strategia della Volvo che prevede di alzare il tiro, realizzando auto sempre più di lusso al pari delle tedesche Audi BMW e Mercedes.
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